miércoles, 23 de diciembre de 2020

Un cadáver en Port du Bélon de Jean-Luc Bannalec

Un cadáver en Port du Bélon 

En Riec-sur-Bélon, entre acantilados, bosques mágicos y el Atlántico, el lugar donde se cultivan las mejores ostras del mundo, aparece un cadáver en un aparcamiento. Sin embargo, cuando la policía llega, el cuerpo ha desaparecido. Solo una anciana insiste en que ella lo ha visto, pero su declaración es tan confusa y presenta tantas lagunas que nadie la cree. Al cabo de unas horas llega otro aviso: un grupo de turistas ha encontrado a un hombre muerto en Monts d’Arrée, a cien kilómetros de allí. Por suerte, ese cadáver sigue en su sitio cuando el comisario Dupin y sus colaboradores llegan. Las ropas de la víctima coinciden con la descripción de la anciana de Bélon, pero aparte de eso, y de dos extraños tatuajes, no hay más pistas sobre el muerto.
Cuando poco a poco los indicios le conducen a países vecinos de raíces celtas y a antiguos cultos druídicos bretones y, para acabar de rematarlo, uno de los subinspectores es acusado de robo de arena de las playas, el comisario Georges Dupin comprende que se encuentra ante uno de los casos más extraños de su carrera. Pero no le quedará más remedio que hacer frente a esa investigación caótica en medio de la presión del prefecto por los resultados, la falta de medios para investigar, el desconocido mundo de las ostras y la advertencia de su médico de reducir drásticamente el consumo de cafeína.
Esta novela se ambienta en la Bretaña francesa y recoge muchas de sus peculiaridades.



 

El mercader de libros de Luis Zueco

El mercader de libros


Con una perfecta unión de rigor histórico e intriga, Luis Zueco traslada al lector a una época en que la palabra impresa podía ser el arma más peligrosa.
Todo gran viaje comienza en los libros.
Hubo un tiempo en que los libros podían descubrir nuevos mundos, tambalear los dogmas más sagrados y cambiar el curso de la Historia.
Esta novela es un viaje a los años siguientes a la invención de la imprenta, cuando un mercader de libros emprende la búsqueda de un misterioso ejemplar que ha sido robado de la mayor biblioteca de Occidente, creada en Sevilla por el hijo de Cristóbal Colón.
Año 1517. El joven Thomas atraviesa la incipiente Europa renacentista huyendo de su pasado. Son los años siguientes al descubrimiento de América y la invención de la imprenta, un periodo de profundos cambios que han supuesto el fin de la Edad Media. La curiosidad que siente por el Nuevo Mundo, cosechada en sus múltiples lecturas, le llevará hasta España, donde comenzará a trabajar con un mercader de libros.
El encargo de localizar un ejemplar envuelto en un halo misterioso le conduce hasta Sevilla, una próspera ciudad que sirve como enlace en el comercio con las Indias y que alberga, entre sus murallas, la biblioteca más importante de Occidente, creada por el hijo de Cristóbal Colón y llamada la Colombina. Será precisamente allí donde Thomas descubra que alguien ha robado el libro que él busca y, por alguna razón, tiene mucho interés en que nadie lo encuentre.
Hubo un tiempo en que los libros permitían descubrir nuevos mundos, tambalear los dogmas más sagrados y cambiar el curso de la Historia. Luis Zueco nos sumerge en los albores de la bibliofilia y nos traslada, en una perfecta unión de rigor histórico y trama trepidante, a una época en la que la palabra impresa podía ser el arma más peligrosa.






 

martes, 1 de diciembre de 2020

Il fuoco della vendetta di Wilbur Smith

Il fuoco della vendetta




1754: in piena guerra franco-indiana per la supremazia e la colonizzazione francese dello stato asiatico, i fratelli inglesi Constance e Theodore vengono separati da circostanze avverse e solo due anni dopo, quando ormai entrambi hanno perso la speranza di ritrovarsi, riescono a ricongiungersi. Lei bramava folla, novità e danze mentre il fratello ardeva per la vergogna e il senso di ingiustizia, l’unica cosa che desiderava era l’occasione di vendicarsi

Fort St George, Madras, India 1754: la sedicenne Constance Courney e il fratello quindicenne Theodore, figli di un ricco mercante di Madras, rimangono orfani a causa della guerra in atto in India contro i francesi e trovano ospitalità a Fort William presso il cugino Gerard: Constance vivrà nella sua enorme villa e Theo lavorerà per conto della Compagnia delle Indie Orientali. Il giovane ha promesso alla sorella di starle sempre accanto per proteggerla ma, quando scopre che Constance si concede al cugino senza alcun ritegno, umiliato e ferito, decide di rassegare le sue dimissioni dalla compagnia e allontanarsi da Calcutta.

Si arruola volontario nell’esercito inglese insieme all’amico nordamericano Nathan rimanendo quindi in India e quando il sovrano nawab Siraj-ud-Daula, sobillato dal maggiore generale francese Corbeil, vince contro gli inglesi assediando il loro forte, il protagonista si convince che la sorella sia morta.

Non dirmi come vivere. Forse dimentichi che i miei genitori sono morti in maniera orrenda e mio fratello mi ha abbandonata, eppure sono ancora qui. Non sceglierò la via d’uscita dei codardi. Combatterò finché avrò vita

Constance, contro ogni previsione, riesce a salvarsi e rimane a Calcutta convinta dal cugino che il fratello sia fuggito e l’abbia lasciata sola: la dirigenza della compagnia delle indie ha disertato e, dopo la resa, Constance e Gererd vengono fatti prigionieri dal sovrano indiano. La giovane, grazie al capitano francese Lascaux riesce a raggiungere Parigi dove inizia una nuova vita.

Bethel, Nordamerica 1756: dopo circa un anno di viaggio, Theo arriva nel villaggio dell’amico Nathan al quale, in punto di morte, ha promesso di portare il diamante alla sorella Abigail e dopo aver informato la famiglia della morte del figlio, viene invitato a lasciare sia la casa che il paese; l’amore per Abigail tuttavia, lo trattiene nella cittadina e, ancora una volta, decide di offrirsi volontario nell’esercito inglese che si prepara a fronteggiare la Francia. Gli indiani, a sorpresa, smantellano il suo drappello di soldati e lo fanno prigioniero insieme al suo amico Gibbs; una volta giunti all’accampamento indiano guidato dal capo Malsum, l’amico viene torturato per ore e poi lasciato morire mentre a lui viene riservato un trattamento diverso.

Abbiamo eliminato l’uomo bianco dal tuo spirito con le percosse e l’abbiamo lavato via dal tuo sangue. Da questo momento fai parte della nostra gente e della nostra famiglia, sei un guerriero della tribù degli abenachi. Theo, che è diventato a tutti gli effetti un indiano, alla morte della moglie si allontana dalla tribù arruolandosi con l’amico indiano Moses nei rangers capitanati da William Gilyard. In licenza ad Albany, ritrova Abigail e il loro piccolo Caleb con i quali decide di cominciare una nuova vita in Ohio.

Tuttavia, il desiderio di vendetta lo spinge ad arruolarsi nuovamente nei rangers per capitanare un plotone di circa duecento uomini con il proposito di fare un sopralluogo vicino a Fort Royal, la roccaforte francese.

L’area bruciata formava un ampio cerchio intorno al forte, terreno aperto dove i moschetti e i cannoni dei difensori avrebbero potuto dilaniare qualsiasi forza d’attacco. Fossati e bestioni di terra bordati di pali dalla punta acuminata.  

Sfortunatamente, un drappello di soldati francesi, cattura Theo e l’amico Moses e li porta nella prigione del forte dove Constance e il secondo marito si sono trasferiti da Quèbec.; la ragazza li raggiunge nella prigione dove, con enorme sorpresa, riconosce il fratello Theo.

Il romanzo, seppur ben scritto, presenta una trama molto complessa e, a volte piuttosto contorta ricca di continui colpi di scena che, ad un lettore attento, appaiono alquanto improbabili e degni di un romanzo d’appendice. Personalmente, quello che mi aspetto da un un libro è che mi sorprenda, anche negativamente, caratteristica che in questo lungo romanzo non ho trovato dato che la storia narrata è del tutto prevedibile.

I personaggi principali di Theodore e Constance sono stereotipati e per niente verosimili: il protagonista maschile, animato dal senso di colpa per non essere stato in grado di salvare i genitori, diventa un soldato temerario che lotta con tutte le sue forze anche contro le circostanze più avverse pur tener fede al suo desiderio di vendetta e di giustizia; nel momento in cui sta per soccombere, viene sempre tratto in salvo da qualcuno o qualcosa che gli evitano la morte certa ( il tenente che lo chiama alle armi, la tribù indiana che lo accoglie, l’amico fidato che uccide il suo nemico).

Stava ancora correndo, spingendo il suo fisico a sforzi che non avrebbe mai creduto possibili fino a quel momento. I crampi tormentavano il fianco come una ferita aperta e ogni passo era una tortura, eppure continuò.

Anche quando le forze gli vengono meno, trova sempre le risorse fisiche e psicologiche che lo spingono a continuare e a non arrendersi combattendo con più vigore di prima, come se fosse dotato si superpoteri o fosse un semidio.

La sorella Constance, che all’inizio del romanzo ha il nobile proposito di vivere in modo indipendente rifiutandosi di contare sull’aiuto di un uomo per realizzarsi, usa l’unica arma in suo possesso, la sua bellezza e il suo corpo, per raggiungere ciò che vuole e per salvarsi la vita; concede i suoi favori a qualsiasi uomo in grado di aiutarla nelle circostanze difficili diventando “la moglie di”  o “ l’amante di”, un esempio ben poco edificante a cui ispirarsi e assomigliare. È una donna insulsa, vuota, vanitosa, crudele e manipolatrice che non prova nessun senso di colpa anche quando, pur di salvarsi la vita, non esita ad uccidere a sangue freddo ben due uomini. Solo interessata alla bella vita e al lusso, è disposta a sacrificare qualunque affetto.


Consiglio questo romanzo a chi ama le avventure esotiche e i continui colpi di scena mentre a coloro ai quali interessa una più approfondita caratterizzazione dei personaggi, suggerisco di orientarsi verso un autore diverso.

martes, 27 de octubre de 2020

Villa Grabau di Palmata, Lucca, Toscana, Italia

Esta preciosidad de Villa Palmata está a la venta. Su propietaria es la señora Marcella Grabau.  Su e mail: irisblue48@gmail.com, podéis escribir en español, inglés o francés, además del italiano.




SCHEDA PROPRIETA’ VILLA GRABAU DI PALMATA 

Villa storica in posizione panoramica sulle colline di Lucca, sopra il paese di Ponte a Moriano. 

Si compone dei seguenti corpi di fabbrica: 

1. VILLA: PIANO TERRA mq. 435,42 - PIANO 1 mq. 452,07 - PIANO 2 mq. 454,30 Sommano mq. 1.341,79 -LOCALE DI PASSAGGIO/Garage mq. 49,86 - CANTINE mq 86,72 

2. CASA DEL FATTORE: Piano 1 abitabile e cappella mq. 165,52 Piano terra magazzini mq. 161,17 

3. LIMONAIA mq. 132,34 

4. EDIFICIO detto “CAPANNA” mq. 152,00 (2 piani) 

5. ANNESSI 

a) TEMPIETTO CON TERRAZZO mq. 39,42 

b) PORTICO Sotto al Tempietto mq. 39,42 

c) EDIFICIO detto LAVATOIO mq. 25,26 

d) EDIFICIO detto POLLAIO mq. 8,10 

e) Piccoli edifici di servizio tot mq. 13,36 Sommano mq.125,56 

6. TERRENO A DISPOSIZIONE mq. 8.670 

DESCRIZIONE

La villa non è vincolata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. La villa è costituita da 5 appartamenti indipendenti con doppia entrata e sono comunicanti con i saloni centrali di rappresentanza. Le fondamenta sono del 1100, accanto alla parte medioevale la villa è stata ricostruita agli inizi del 1800 (il tempietto è datato 1813) successivamente ristrutturata nel 1936 come abitazione principale dei proprietari e restaurata negli anni ’60. 

BAGNI: 9 in totale: 1 P.Terra per ospiti 1 P.Terra con doccia, 4 al P. 1 con vasca, 3 al P. 2 con vasca. 

CUCINE: 4 in totale: 2 attive al P. Terra , 1 antica Piano Terra e 1 antica al Piano 2. 

ENERGIA ELETTRICA: 4 contatori 2 per la Villa, 1 nel lavatoio e 1 nella casa del fattore. Impianto elettrico sezionato con interruttori magnetotermici e dotato di differenziale “salvavita”. 

IMPIANTO DI RISCALDAMENTO: una parte della casa con caldaia alimentata a gas e distribuzione con tubi in rame e termosifoni. 

ALIMENTAZIONE IDRICA: 1 contatore unico. Pressione forte. Alimentazione secondaria diretta con 1 rubinetto P. Terra dalla collina, e 1 pompa elettrica nel lavatoio per utilizzo diritto acquisito da conduttura di prelievo da torrente a monte. 

GIARDINO: ospita piante medicinali, da frutto ed esotiche, sono a dimora diverse essenze quali Palma da datteri, Camelie, Rosa antica, Glicine, Tiglio, Leccio, Quercia, Platano,  Arancio, Limone , Olivo, Sambuco, Bosso, cipressi ecc. 
























Historia de la casa en español

Casa histórica panorámica en la zona de las colinas de Lucca en Toscana Italia.

La casa no está vinculada con las Bellas Artes, por deseo de libertad del propietario.

La casa tiene 5 pisos con doble entrada a los salones de fiestas.

Los cimientos remontan al año 1100, cerca de la parte medieval, la casa ha sido edificada en los primeros años del 1800, el templete ha sido hecho en el 1813, terminaron la parte mas grande de la casa en el 1836 y después fue restaurada en los años ’60.

Cuartos de baño 9: 7 con bañera al primer y segundo plano/piso, 1 con ducha, 1 para huéspedes/invitados a la planta baja.

4 cocinas, 2 antiguas y dos modernas.

Jardín mq: 8.670 con plantas oficinal, árboles de frutos, plantas exóticas, palma datilera, camelias, rosal antiguo, glicina lila, tilos, quejigos, robles, plátanos, naranjo, limoneros, olivos, saúco, boj, rincospermum, etc. 

MEDIDAS APROXIMADAS

La casa: 1341 mq


ANEXOS

Casa del casero: mq 165,52

Cuadras: mq 161,17

Invernadero para limoneros: mq 132,34

Edificio: mq 152,00 (2 pisos)

Templete con terrazo para el panorama: mq 39,42

Cobertizo inferior al templete: mq 39,42

Edificio lavadero: mq 25,26

Edificio para gallinero: mq 8,10

Edificios de servicios: mq 13,36



jueves, 22 de octubre de 2020

Ciudad del Cabo, Sudáfrica




Ciudad del Cabo es la segunda ciudad más poblada de Sudáfrica, después de Johannesburgo. Forma parte del municipio metropolitano de la Ciudad del Cabo. Es la capital de la Provincia Occidental del Cabo, así como la capital legislativa de Sudáfrica, donde se ubican tanto el Parlamento Nacional como muchas otras sedes gubernamentales. Ciudad del Cabo es famosa por su puerto, así como por su conjunción natural de flora, la Montaña de la Mesa y Punta del Cabo. Es también el destino turístico más popular de África.

miércoles, 21 de octubre de 2020

Las cataratas Epupa entre Angola y Namibia



Las cataratas Epupa son unas cataratas del África austral, localizadas en el río Cunene, en la frontera entre Angola y Namibia. El río tiene 0,5 kilómetros de ancho y cae por una serie de cascadas en un tramo de 1,5 km, siendo la caída mayor de 20 m.

martes, 20 de octubre de 2020

La trilogía de la ciudad blanca de Eva García Sáenz de Urturi

 

La Trilogía de la ciudad blanca arranca en Vitoria cuando una pareja de veinte años aparece muerta por picaduras de abeja en la garganta. Este será el primero de una serie de crímenes que obsesionan al joven investigador Unai López de Ayala. Una novela negra que mezcla leyenda, arqueología y secretos familiares.

Eva García Sáenz de Urturi irrumpió en el panorama de la novela negra cuando, en 2016, publicó El silencio de la ciudad blanca, primera entrega de la trilogía de la Ciudad Blanca. Pocas semanas después, arrancó un fenómeno sorprendente e imparable. La novela estaba fascinando a los lectores y la prensa anunció el nacimiento de un nuevo inspector: Unai López de Ayala, más conocido como Kraken. En este estuche el lector encontrará los tres ejemplares que conforman la trilogía: El silencio de la ciudad blanca, Los ritos del agua y Los señores del tiempo.


La cara norte del corazón de Dolores Redondo




¡Ay Dolores, cuánto he echado de menos a Salazar! Tras la trilogía del Baztán, 'El guardián invisible', el 'Legado en los huesos' y 'Ofrenda a la tormenta', todos pensamos que nos despedíamos de Amaia y aunque a ciencia cierta no conozcamos si continuará, tras el Premio Planeta del año pasado con 'Todo esto te daré', Dolores Redondo nos ha vuelto a sorprender con un capítulo desconocido de la vida de esta subinspectora.

Hemos visto como parte de este universo literario de Baztán llegó a las grandes pantallas en 2017, y el próximo día 5 de diciembre, con Marta Etura como protagonista, veremos la adaptación de la segunda novela, pues bien, justo ahora es cuando DoloresRedondo nos introduce en el interior de Amaia, conociendo y recorriendo parte de su temperamento y terrores que justifican y hacen comprender muchas de las actitudes y comportamiento de nuestra protagonista.

Esta precuela, antecesora de la Amaia Salazar que conocemos, está perfectamente estructurada y definida para leerla justo después de la trilogía, aunque también podría abordarse antes. De forma personal recomendaría no leerla en el último caso porque se perdería la sutileza de una serie de explicaciones y definiciones del personaje que aunque comprenderíamos nos embrutecería el enriquecimiento del mismo.

Es agosto de 2005, Amaia ya es subinspectora de la Policía Foral. Participa en un curso de intercambio en la Academia del FBI en Quantico, donde conocerá a Aloisius Dupree, el jefe estrella de la unidad de investigación y quien la invita a enfrentarse a un caso real, un asesino en serie que tras dieciocho años asesinando actúa durante las grandes catástrofes de la naturaleza como tornados o huracanes matando a familias enteras. Sus dotes y sus referencias le hacen ser escogida para este equipo de élite donde no sólo conoceremos a Amaia como policía, si no que veremos cómo se va forjando esa personalidad que será la protagonista del universo de Baztán mostrándonos una imagen mas completa del personaje.

Nueva Orleans, un estado americano del que conocemos sus creencias populares, su religión animista, sus fantasmas, sus dioses y sus muertos vivientes. La parte mágica de la narración con la que tanto gusta jugar a Dolores Redondo y en la que he llegado a ver paralelismos con la mitología vasca salvando unas creencias y otras pero que en el fondo forman parte del ser humano de aquí y de allí.

Como paralelismo también hay en la naturaleza como protagonista. Si en Baztán era la lluvia, en Nueva Orleans será el huracán Katrina que asoló la ciudad en 2005 y dejó a su paso 1.833 muertos. La atmósfera opresiva que consigue describir Dolores Redondo hace que la narración se enriquezca constituyendo uno de los grandes logros del relato unificado a los personajes y sobre todo Amaia, donde la encontramos más accesible, donde reconocemos muchas de las reacciones que se sucederán posteriormente en la trilogía, donde ahondamos en su corazón, en el lado norte, donde nunca llega el sol.

La narración se divide en tres tramas: la investigación de este asesino en serie denominado "el compositor" –basado en un asesino real con este nombre pero del que la autora se toma otras licencias-, los traumas de niñez de la propia Amaia que nos explican su personalidad y la trama de Le Grand aportada por Dupree durante el caos del huracán, un secuestrador de niñas. Todas las historias nos llegarán a través de un narrador omnisciente a través de abundantes diálogos y lenguaje sobrio, donde la autora nos muestra tanto el interior de los personajes como los escenarios o incluso los sentimientos del propio asesino. El ritmo no es especialmente rápido, pero lo encuentro equilibrado para mantener la tensión en las tres historias más el ambiente que crea la autora.

Dolores Redondo llegó en 2013 en cierto modo a despertar el género negro nacional del letargo en el que se encontraba y que hacía que muchos lectores se predispusieran a otro tipo de thriller más duro como el de los escritores nórdicos. Con más de 2.000.000 de lectores y la traducción de sus obras a más de 36 idiomas, juega literariamente con la intuición y la eficacia de la protagonista creando un estilo propio reconocible e identificativo que nada tiene que envidiar a otros autores del género. Precisamente eso es lo que busca el lector, la propia idiosincrasia del autor y la obra que aun perteneciendo al mismo género sea absolutamente diferente en su forma de narrarlo.

Hay quien afirma que esta novela es la mejor de toda la serie, personalmente creo que es la más madura y equilibrada de la autora, la que cierra esos ínfimos hilos que quedaron anudados pero de los que aún queríamos conocer más detalles en el caso de la personalidad de Amaia.

Resumiendo, una novela para recomendar a los que aún no se hayan atrevido a leer un libro de Dolores Redondo, para los que ya han leído la trilogía de Baztán, para los amantes de la novela negra en general y para todos aquellos que gusten también de Nueva Orleans€

¡Ay Dolores, cuánto he echado de menos a Salazar!

jueves, 15 de octubre de 2020

El Chaltén, Argentina



 El Chaltén es un municipio del oeste de la provincia de Santa Cruz, Argentina. Está ubicada en el sur de la cordillera de los Andes, en el extremo sudoeste de la Patagonia argentina, al pie del cerro Fitz Roy -o Chaltén- y a orillas del Río de las Vueltas. Es una pequeña villa turística fundada en pleno Parque Nacional Los Glaciares.

viernes, 9 de octubre de 2020

Slieve League, Condado de Donegal, Irlanda


Slieve League es un acantilado situado en la costa del condado de Donegal, Irlanda. Con 601 m sobre el mar es uno de los acantilados costeros más altos de Europa, junto a los de Hornelen, Cabo Enniberg, Croaghaun, Vixía de Herbeira, Preikestolen y cabo Girão.    

martes, 29 de septiembre de 2020

Parque Kruger, Sudáfrica



El Parque nacional Kruger es la reserva de animales más importante del Sur de África, con 18 989 km², extendiéndose 350 km de norte a sur y 60 km de este a oeste. Al oeste y al sur del parque nacional Kruger hay dos provincias sudafricanas: Mpumalanga y Limpopo. Al norte está Zimbabue y al este se encuentra Mozambique.

jueves, 24 de septiembre de 2020

Jal Mahal, Jaipur, Rajastán. India



Jal Mahal es una edificación situada en medio del lago de Man Sagar en Jaipur, Estado del Rajastán. Está situado al norte de la ciudad en dirección a Amber. El palacio y el lago fueron arreglados por el maharajà Jai Singh II en el siglo XVIII. El lago se llena durante las lluvias y el palacio sólo es accesible por barcas. Actualmente el lago está contaminado y el palacio deshabitado, sin mantenimiento y no puede ser visitado; en 2001 se iniciaron trabajos para evitar la contaminación y arreglar el palacio, pero los esfuerzos serios no se iniciaron hasta el 2004; se trata de favorecer el desarrollo del turismo.

martes, 22 de septiembre de 2020

El faro de Petit Minou, Francia



El faro del Petit Minou es un faro emplazado en la rada de Brest, en frente del fuerte del Petit Minou, en la comuna de Plouzané. Al alinearse con el faro del Portzic, muestra la ruta más segura para los barcos que deseen entrar en la rada. El nombre petit minou, aparentemente «gatito» en francés, proviene del bretón min, en plural minou, con el significado de «boca» o «embocadura».

miércoles, 16 de septiembre de 2020

Puente Pulteney, Bath, Inglaterra





El puente Pulteney es un puente que atraviesa el río Avon situado en Bath, condado de Somerset, Inglaterra. Fue diseñado por Robert Adam y fue finalizado en 1773. Es uno de los únicamente cinco puentes habitados existentes en el mundo, con tiendas a lo largo de ambas márgenes, como una floristería, una tienda de antigüedades, y un bar de zumos.

Lleva su nombre por Frances Pulteney, heredera en 1767 de la finca Bathwick al otro lado del río de Bath. Bathwick era una simple aldea en un entorno rural, pero el esposo de Frances, sir William Pulteney, 5.º Baronet, supo ver su potencial e hizo planes para crear una nueva ciudad, que se convertiría en un suburbio de la ciudad histórica de Bath. En primer lugar necesitaba mejorar el cruce de río, que se hacía en ese entonces con transbordadores: de ahí el puente. Pulteney se dirigió a los hermanos Robert y James Adam para que diseñasen su nueva ciudad, pero Robert Adam se vio comprometido también en el diseño del puente. En sus manos la simple construcción prevista por Pulteney se convirtió en una elegante estructura forrada con tiendas. Adam había visitado tanto Florencia como Venecia y conocía el puente Vecchio y el puente de Rialto. Pero el diseño de Adam se basó más en Andrea Palladio que en el modelo del Rialto. El puente Pulteney permaneció menos de veinte años en la forma original en que había sido diseñado por Adams: en 1792, se hicieron unas modificaciones para ampliar las tiendas que empañaron la elegancia de las fachadas; en 1799 y 1800 unas inundaciones destruyeron el lado norte del puente, que había sido construido con un cimiento insuficiente. Fue reconstruido por John Pinch, un inspector de la finca Pulteney, en una versión menos ambiciosa del diseño de Adán. En el siglo XIX los comerciantes alteraron las ventanas e hicieron voladizos sobre el río. El pabellón del extremo occidental en el lado sur fue demolido en 1903 para ampliar la carretera y su sustitución no fue una réplica exacta.

La tendencia siguió en el siglo XX, con restauraciones en 1951 y 1975. Sin embargo, en los locales de Bath la leyenda sigue siendo que el puente fue diseñado teniendo en mente a una anciana —que ha lavado su cara, pero se ha olvidado de limpiar su trasero («had washed her face, but forgotten to wipe h…

viernes, 11 de septiembre de 2020

Ollantaytambo, Perú

Durante el incanato, Pachacuti conquistó la región y construyó el pueblo y un centro ceremonial. En la época de la conquista sirvió como fuerte de Manco Inca Yupanqui, líder de la resistencia inca. En Ollantaytambo hay andenes de resistencia (para evitar deslizamientos), no agrícolas como en los demás sitios arqueológicos del Cuzco. En la actualidad es una importante atracción turística debido a sus construcciones incas y por ser uno de los puntos de partida más comunes del camino inca hacia Machu Picchu.




martes, 8 de septiembre de 2020

Glen Affric, Escocia



Glen Affric es un glen ubicado al suroeste del pueblo de Cannich en la región de Highland, Escocia, unas 15 millas al oeste del Lago Ness. El Río Affric recorre todo el paraje, pasando a través del Loch Affric y el Loch Beinn a' Mheadhoin. Una pequeña carretera pública llega hasta Loch Beinn a' Mheadhoin, pero a partir de ahí solo caminos sin asfaltar se adentran al lugar.

lunes, 7 de septiembre de 2020

Masai Mara, Kenia



Masái Mara es una reserva natural nacional situada al sudoeste de Kenia, en el condado de Narok. Forma parte de la región del Serengueti y es en realidad una continuación del parque nacional del Serengueti. Se llama así porque la tribu masái habita dicha zona y por el río Mara que lo cruza. Es famoso por su fauna excepcional.

viernes, 4 de septiembre de 2020

Parque Nacional Golden Gate Highlands, Sudáfrica


En un acantilado del Parque Nacional Golden Gate Highlands, un yacimiento en Sudáfrica, nuevas excavaciones revelaron lo que hace 190 millones de años habría sido un criadero de dinosaurios, el más antiguo hallado hasta ahora. 

Fueron identificados una decena de nidos con 34 huevos cada uno, muy próximos entre sí, y dispuestos en una sola capa, como lo hacen las aves, aunque los dinosaurios no se sentaban sobre ellos, rasgo que muestra evoluciones diferentes. El criadero sería casi 100 millones de años más antiguo de los hasta ahora encontrados; y el yacimiento, el centro de nidos más antiguo de cualquier vertebrado terrestre.

En ese lugar las hembras del género Massospondylus, una especie que vivió en el periodo Jurásico temprano, no sólo ponían sus huevos, sino que también cuidaban de sus crías hasta que éstas duplicaban su tamaño. Los científicos, dirigidos por el paleontólogo Robert Reisz, de la Universidad de Toronto, encontraron al menos diez nidos fosilizados en las rocas de un camino casi vertical de 25 metros de largo, cada nido con hasta 34 huevos agrupados, y podría haber más cubiertos por toneladas de roca.

El hallazgo, publicado en Proceedings de la Academia Nacional de Ciencias de E.U., ofrece nuevas pistas sobre la evolución del comportamiento reproductivo complejo en los primeros dinosaurios. La distribución de los nidos indica que regresaron varias veces a poner huevos al sitio, lo cual es conocido como 'fidelidad al nido', y es probable que las hembras se reunieran en grupos para depositarlos ('nido colonial'), en lo que se consideraría la evidencia más antigua conocida de este comportamiento en el registro fósil.

El gran tamaño de la madre, de unos seis metros de largo, el pequeño tamaño de los huevos, de seis a siete centímetros de diámetro, y la naturaleza altamente organizada de los nidos, sugieren que las madres debieron haber ordenado cuidadosamente los huevos. Los investigadores hallaron huellas de pies y manos que dejaron en el barro algunos de los bebés, es decir caminaban inicialmente en sus cuatro extremidades, luego eran bípedos en su etapa adulta.

Huevos de dinosaurios


Hasta ahora, explica Reisz, sólo se tenía constancia de un comportamiento reproductivo similar entre dinosaurios en las etapas finales de su existencia sobre la Tierra, hace unos 65 ó 70 millones de años, por lo que el hallazgo retrasa en más de 120 millones de años estos instintos.


miércoles, 2 de septiembre de 2020

África, desastre climático generalizado


Queridos amigos y amigas:

El gigante petrolero Total está a punto de construir el oleoducto calefactado más largo del mundo -- ¡justo en el corazón de África!

Atravesará algunas de las reservas de elefantes, leones y chimpancés más importantes de la Tierra, desplazará a decenas de miles de familias y acercará todavía más al planeta entero a un desastre climático generalizado.

Las comunidades locales están haciendo todo lo posible por oponerse al proyecto pero se enfrentan a una de las empresas más poderosas de la Tierra, y necesitan ayuda para convertir esto en un símbolo de la lucha ambientalista en África, tal como sucedió en Standing Rock (EE.UU.) ¡Nuestro movimiento puede ser esa ayuda!

Mientras sigue la planificación del oleoducto, el presidente francés de Total está tratando de presentar a su compañía como líder en temas climáticos. Hagámosle responsable con una petición masiva -- cuando sea lo suficientemente grande, entregaremos nuestras voces a través de anuncios que no pasarán desapercibidos en Francia y la convertiremos en una pesadilla para la imagen de Total. Suma tu nombre para apoyar a las valientes comunidades en lucha -- ¡antes de que sea demasiado tarde!

¡Suma tu nombre ya!

No nos equivoquemos -- este proyecto es enorme. Cruzaría más de 200 ríos y 12 zonas forestales protegidas, hogar de una abundante y hermosa vida salvaje que ya de por sí está luchando por sobrevivir. Una sola fuga podría significar una catástrofe.

No será fácil detenerlos, pero en Avaaz tenemos un plan: asegurarnos de que todo el mundo sepa que Total está detrás del oleoducto publicando anuncios y artículos de opinión justo antes de la celebración de un histórico juicio en Francia, así como a través de alianzas con movimientos locales y organizaciones internacionales, y sumándonos a esfuerzos de cabildeo de alto nivel para lograr que influyentes voces políticas y empresariales se pronuncien.

Los accionistas del oleoducto argumentan que generará empleo, aunque los expertos dicen que podrían ascender a tan solo 300 puestos permanentes -- sin mencionar el daño ambiental y el desplazamiento masivo de agricultores locales que este proyecto amenaza con ocasionar. Además dejará a la región atrapada en una trampa de energía sucia justo cuando el mundo se prepara para un futuro de energías limpias.

Esta lucha va más allá de detener una inversión imprudente e incluso de proteger a la fauna salvaje africana. No podemos darnos el lujo de seguir extrayendo petróleo: esta batalla es de todos. Debemos proteger la preciada vida de este planeta, defender a los más vulnerables y priorizar el futuro de nuestros hijos e hijas ante los intereses de unos pocos acaudalados. Firma la petición y compártela con todos tus conocidos:

¡Suma tu nombre ya!

La lucha contra el caos climático es parte del ADN de nuestro movimiento. Para ayudar a sacar adelante el Acuerdo de París, movilizamos a millones de personas para que salieran a la calle y lanzamos intrépidas campañas mediáticas y de cabildeo. Pero también nos hemos enfrentado a gigantes corporativos, como Monsanto, y hemos ganado. Ahora, lancémonos con todo lo que tenemos a detener este demencial proyecto de Total antes de que sea demasiado tarde.

Con esperanza y determinación,

Martyna, Pascal, Alice, Bert, Aloys, Luis y todo el equipo de Avaaz

Más información:

El petróleo golpea el corazón de África (Planeta 2030)

https://www.planeta2030.es/ambiente/petroleo-golpea-corazon-africa_66776_102.html

Comunicado de la Cumbre de Líderes en Temas Energéticos del África sobre Cambio Climático, Energía y Financiamiento de Proyectos de Energía - Addis Abeba, Etiopía - 28 y 29 de enero del 2020

http://priceofoil.org/content/uploads/2020/02/Comunicado-africa-2020.pdf

Demanda contra Total - relativa al incumplimiento de la ley francesa sobre el deber de vigilancia en sus actividades en Uganda (Centro de Información sobre Empresas y Derechos Humanos)

https://www.business-humanrights.org/es/%C3%BAltimas-noticias/demanda-contra-total-relativa-al-incumplimiento-de-la-ley-francesa-sobre-el-deber-de-vigilancia-en-sus-actividades-en-uganda/

La empresa petrolera Total comparece ante tribunal por violaciones de derechos humanos en Uganda (Amigos de la Tierra Internacional)

https://www.foei.org/es/noticias/total-tribunal-derechos-humanos-uganda-francia-ley-deber-vigilancia

Salvaguardar a la gente y a la naturaleza en el proyecto del oleoducto en África Oriental (WWF) - en inglés

https://www.wwf.no/assets/attachments/99-safeguarding_nature_and_people___oil_and_gas_pipeline_factsheet.pdf

Total: ¡nos vemos en los tribunales! (Amigos de la Tierra) - en inglés

https://www.totalincourt.org


lunes, 3 de agosto de 2020

Playa del Silencio, Asturias

La Playa de Gavieiro, también conocida como Playa del Silencio, es un pedrero, xogarral o playa de cantos de aproximadamente 500 metros de longitud, que no dispone de acceso rodado directo y que aparece rodeada de "imponentes acantilados cuarcíticos". Se sitúa en el pueblo de Castañeras en el concejo de Cudillero, Asturias, España, encontrándose dentro de una Zona de especial protección para las aves o ZEPA y también dentro de un espacio incluido en las listas de Lugares de importancia comunitaria LIC. Forma parte del Paisaje Protegido de la Costa Occidental de Asturias, figura de protección incluida en el Plan de Ordenación de los Recursos Naturales de Asturias que, no obstante, permanece aún sin declarar por lo que, en la práctica, no constituye un paisaje protegido.