martes, 1 de diciembre de 2020

Il fuoco della vendetta di Wilbur Smith

Il fuoco della vendetta




1754: in piena guerra franco-indiana per la supremazia e la colonizzazione francese dello stato asiatico, i fratelli inglesi Constance e Theodore vengono separati da circostanze avverse e solo due anni dopo, quando ormai entrambi hanno perso la speranza di ritrovarsi, riescono a ricongiungersi. Lei bramava folla, novità e danze mentre il fratello ardeva per la vergogna e il senso di ingiustizia, l’unica cosa che desiderava era l’occasione di vendicarsi

Fort St George, Madras, India 1754: la sedicenne Constance Courney e il fratello quindicenne Theodore, figli di un ricco mercante di Madras, rimangono orfani a causa della guerra in atto in India contro i francesi e trovano ospitalità a Fort William presso il cugino Gerard: Constance vivrà nella sua enorme villa e Theo lavorerà per conto della Compagnia delle Indie Orientali. Il giovane ha promesso alla sorella di starle sempre accanto per proteggerla ma, quando scopre che Constance si concede al cugino senza alcun ritegno, umiliato e ferito, decide di rassegare le sue dimissioni dalla compagnia e allontanarsi da Calcutta.

Si arruola volontario nell’esercito inglese insieme all’amico nordamericano Nathan rimanendo quindi in India e quando il sovrano nawab Siraj-ud-Daula, sobillato dal maggiore generale francese Corbeil, vince contro gli inglesi assediando il loro forte, il protagonista si convince che la sorella sia morta.

Non dirmi come vivere. Forse dimentichi che i miei genitori sono morti in maniera orrenda e mio fratello mi ha abbandonata, eppure sono ancora qui. Non sceglierò la via d’uscita dei codardi. Combatterò finché avrò vita

Constance, contro ogni previsione, riesce a salvarsi e rimane a Calcutta convinta dal cugino che il fratello sia fuggito e l’abbia lasciata sola: la dirigenza della compagnia delle indie ha disertato e, dopo la resa, Constance e Gererd vengono fatti prigionieri dal sovrano indiano. La giovane, grazie al capitano francese Lascaux riesce a raggiungere Parigi dove inizia una nuova vita.

Bethel, Nordamerica 1756: dopo circa un anno di viaggio, Theo arriva nel villaggio dell’amico Nathan al quale, in punto di morte, ha promesso di portare il diamante alla sorella Abigail e dopo aver informato la famiglia della morte del figlio, viene invitato a lasciare sia la casa che il paese; l’amore per Abigail tuttavia, lo trattiene nella cittadina e, ancora una volta, decide di offrirsi volontario nell’esercito inglese che si prepara a fronteggiare la Francia. Gli indiani, a sorpresa, smantellano il suo drappello di soldati e lo fanno prigioniero insieme al suo amico Gibbs; una volta giunti all’accampamento indiano guidato dal capo Malsum, l’amico viene torturato per ore e poi lasciato morire mentre a lui viene riservato un trattamento diverso.

Abbiamo eliminato l’uomo bianco dal tuo spirito con le percosse e l’abbiamo lavato via dal tuo sangue. Da questo momento fai parte della nostra gente e della nostra famiglia, sei un guerriero della tribù degli abenachi. Theo, che è diventato a tutti gli effetti un indiano, alla morte della moglie si allontana dalla tribù arruolandosi con l’amico indiano Moses nei rangers capitanati da William Gilyard. In licenza ad Albany, ritrova Abigail e il loro piccolo Caleb con i quali decide di cominciare una nuova vita in Ohio.

Tuttavia, il desiderio di vendetta lo spinge ad arruolarsi nuovamente nei rangers per capitanare un plotone di circa duecento uomini con il proposito di fare un sopralluogo vicino a Fort Royal, la roccaforte francese.

L’area bruciata formava un ampio cerchio intorno al forte, terreno aperto dove i moschetti e i cannoni dei difensori avrebbero potuto dilaniare qualsiasi forza d’attacco. Fossati e bestioni di terra bordati di pali dalla punta acuminata.  

Sfortunatamente, un drappello di soldati francesi, cattura Theo e l’amico Moses e li porta nella prigione del forte dove Constance e il secondo marito si sono trasferiti da Quèbec.; la ragazza li raggiunge nella prigione dove, con enorme sorpresa, riconosce il fratello Theo.

Il romanzo, seppur ben scritto, presenta una trama molto complessa e, a volte piuttosto contorta ricca di continui colpi di scena che, ad un lettore attento, appaiono alquanto improbabili e degni di un romanzo d’appendice. Personalmente, quello che mi aspetto da un un libro è che mi sorprenda, anche negativamente, caratteristica che in questo lungo romanzo non ho trovato dato che la storia narrata è del tutto prevedibile.

I personaggi principali di Theodore e Constance sono stereotipati e per niente verosimili: il protagonista maschile, animato dal senso di colpa per non essere stato in grado di salvare i genitori, diventa un soldato temerario che lotta con tutte le sue forze anche contro le circostanze più avverse pur tener fede al suo desiderio di vendetta e di giustizia; nel momento in cui sta per soccombere, viene sempre tratto in salvo da qualcuno o qualcosa che gli evitano la morte certa ( il tenente che lo chiama alle armi, la tribù indiana che lo accoglie, l’amico fidato che uccide il suo nemico).

Stava ancora correndo, spingendo il suo fisico a sforzi che non avrebbe mai creduto possibili fino a quel momento. I crampi tormentavano il fianco come una ferita aperta e ogni passo era una tortura, eppure continuò.

Anche quando le forze gli vengono meno, trova sempre le risorse fisiche e psicologiche che lo spingono a continuare e a non arrendersi combattendo con più vigore di prima, come se fosse dotato si superpoteri o fosse un semidio.

La sorella Constance, che all’inizio del romanzo ha il nobile proposito di vivere in modo indipendente rifiutandosi di contare sull’aiuto di un uomo per realizzarsi, usa l’unica arma in suo possesso, la sua bellezza e il suo corpo, per raggiungere ciò che vuole e per salvarsi la vita; concede i suoi favori a qualsiasi uomo in grado di aiutarla nelle circostanze difficili diventando “la moglie di”  o “ l’amante di”, un esempio ben poco edificante a cui ispirarsi e assomigliare. È una donna insulsa, vuota, vanitosa, crudele e manipolatrice che non prova nessun senso di colpa anche quando, pur di salvarsi la vita, non esita ad uccidere a sangue freddo ben due uomini. Solo interessata alla bella vita e al lusso, è disposta a sacrificare qualunque affetto.


Consiglio questo romanzo a chi ama le avventure esotiche e i continui colpi di scena mentre a coloro ai quali interessa una più approfondita caratterizzazione dei personaggi, suggerisco di orientarsi verso un autore diverso.

No hay comentarios:

Publicar un comentario