miércoles, 23 de diciembre de 2020

Un cadáver en Port du Bélon de Jean-Luc Bannalec

Un cadáver en Port du Bélon 

En Riec-sur-Bélon, entre acantilados, bosques mágicos y el Atlántico, el lugar donde se cultivan las mejores ostras del mundo, aparece un cadáver en un aparcamiento. Sin embargo, cuando la policía llega, el cuerpo ha desaparecido. Solo una anciana insiste en que ella lo ha visto, pero su declaración es tan confusa y presenta tantas lagunas que nadie la cree. Al cabo de unas horas llega otro aviso: un grupo de turistas ha encontrado a un hombre muerto en Monts d’Arrée, a cien kilómetros de allí. Por suerte, ese cadáver sigue en su sitio cuando el comisario Dupin y sus colaboradores llegan. Las ropas de la víctima coinciden con la descripción de la anciana de Bélon, pero aparte de eso, y de dos extraños tatuajes, no hay más pistas sobre el muerto.
Cuando poco a poco los indicios le conducen a países vecinos de raíces celtas y a antiguos cultos druídicos bretones y, para acabar de rematarlo, uno de los subinspectores es acusado de robo de arena de las playas, el comisario Georges Dupin comprende que se encuentra ante uno de los casos más extraños de su carrera. Pero no le quedará más remedio que hacer frente a esa investigación caótica en medio de la presión del prefecto por los resultados, la falta de medios para investigar, el desconocido mundo de las ostras y la advertencia de su médico de reducir drásticamente el consumo de cafeína.
Esta novela se ambienta en la Bretaña francesa y recoge muchas de sus peculiaridades.



 

El mercader de libros de Luis Zueco

El mercader de libros


Con una perfecta unión de rigor histórico e intriga, Luis Zueco traslada al lector a una época en que la palabra impresa podía ser el arma más peligrosa.
Todo gran viaje comienza en los libros.
Hubo un tiempo en que los libros podían descubrir nuevos mundos, tambalear los dogmas más sagrados y cambiar el curso de la Historia.
Esta novela es un viaje a los años siguientes a la invención de la imprenta, cuando un mercader de libros emprende la búsqueda de un misterioso ejemplar que ha sido robado de la mayor biblioteca de Occidente, creada en Sevilla por el hijo de Cristóbal Colón.
Año 1517. El joven Thomas atraviesa la incipiente Europa renacentista huyendo de su pasado. Son los años siguientes al descubrimiento de América y la invención de la imprenta, un periodo de profundos cambios que han supuesto el fin de la Edad Media. La curiosidad que siente por el Nuevo Mundo, cosechada en sus múltiples lecturas, le llevará hasta España, donde comenzará a trabajar con un mercader de libros.
El encargo de localizar un ejemplar envuelto en un halo misterioso le conduce hasta Sevilla, una próspera ciudad que sirve como enlace en el comercio con las Indias y que alberga, entre sus murallas, la biblioteca más importante de Occidente, creada por el hijo de Cristóbal Colón y llamada la Colombina. Será precisamente allí donde Thomas descubra que alguien ha robado el libro que él busca y, por alguna razón, tiene mucho interés en que nadie lo encuentre.
Hubo un tiempo en que los libros permitían descubrir nuevos mundos, tambalear los dogmas más sagrados y cambiar el curso de la Historia. Luis Zueco nos sumerge en los albores de la bibliofilia y nos traslada, en una perfecta unión de rigor histórico y trama trepidante, a una época en la que la palabra impresa podía ser el arma más peligrosa.






 

martes, 1 de diciembre de 2020

Il fuoco della vendetta di Wilbur Smith

Il fuoco della vendetta




1754: in piena guerra franco-indiana per la supremazia e la colonizzazione francese dello stato asiatico, i fratelli inglesi Constance e Theodore vengono separati da circostanze avverse e solo due anni dopo, quando ormai entrambi hanno perso la speranza di ritrovarsi, riescono a ricongiungersi. Lei bramava folla, novità e danze mentre il fratello ardeva per la vergogna e il senso di ingiustizia, l’unica cosa che desiderava era l’occasione di vendicarsi

Fort St George, Madras, India 1754: la sedicenne Constance Courney e il fratello quindicenne Theodore, figli di un ricco mercante di Madras, rimangono orfani a causa della guerra in atto in India contro i francesi e trovano ospitalità a Fort William presso il cugino Gerard: Constance vivrà nella sua enorme villa e Theo lavorerà per conto della Compagnia delle Indie Orientali. Il giovane ha promesso alla sorella di starle sempre accanto per proteggerla ma, quando scopre che Constance si concede al cugino senza alcun ritegno, umiliato e ferito, decide di rassegare le sue dimissioni dalla compagnia e allontanarsi da Calcutta.

Si arruola volontario nell’esercito inglese insieme all’amico nordamericano Nathan rimanendo quindi in India e quando il sovrano nawab Siraj-ud-Daula, sobillato dal maggiore generale francese Corbeil, vince contro gli inglesi assediando il loro forte, il protagonista si convince che la sorella sia morta.

Non dirmi come vivere. Forse dimentichi che i miei genitori sono morti in maniera orrenda e mio fratello mi ha abbandonata, eppure sono ancora qui. Non sceglierò la via d’uscita dei codardi. Combatterò finché avrò vita

Constance, contro ogni previsione, riesce a salvarsi e rimane a Calcutta convinta dal cugino che il fratello sia fuggito e l’abbia lasciata sola: la dirigenza della compagnia delle indie ha disertato e, dopo la resa, Constance e Gererd vengono fatti prigionieri dal sovrano indiano. La giovane, grazie al capitano francese Lascaux riesce a raggiungere Parigi dove inizia una nuova vita.

Bethel, Nordamerica 1756: dopo circa un anno di viaggio, Theo arriva nel villaggio dell’amico Nathan al quale, in punto di morte, ha promesso di portare il diamante alla sorella Abigail e dopo aver informato la famiglia della morte del figlio, viene invitato a lasciare sia la casa che il paese; l’amore per Abigail tuttavia, lo trattiene nella cittadina e, ancora una volta, decide di offrirsi volontario nell’esercito inglese che si prepara a fronteggiare la Francia. Gli indiani, a sorpresa, smantellano il suo drappello di soldati e lo fanno prigioniero insieme al suo amico Gibbs; una volta giunti all’accampamento indiano guidato dal capo Malsum, l’amico viene torturato per ore e poi lasciato morire mentre a lui viene riservato un trattamento diverso.

Abbiamo eliminato l’uomo bianco dal tuo spirito con le percosse e l’abbiamo lavato via dal tuo sangue. Da questo momento fai parte della nostra gente e della nostra famiglia, sei un guerriero della tribù degli abenachi. Theo, che è diventato a tutti gli effetti un indiano, alla morte della moglie si allontana dalla tribù arruolandosi con l’amico indiano Moses nei rangers capitanati da William Gilyard. In licenza ad Albany, ritrova Abigail e il loro piccolo Caleb con i quali decide di cominciare una nuova vita in Ohio.

Tuttavia, il desiderio di vendetta lo spinge ad arruolarsi nuovamente nei rangers per capitanare un plotone di circa duecento uomini con il proposito di fare un sopralluogo vicino a Fort Royal, la roccaforte francese.

L’area bruciata formava un ampio cerchio intorno al forte, terreno aperto dove i moschetti e i cannoni dei difensori avrebbero potuto dilaniare qualsiasi forza d’attacco. Fossati e bestioni di terra bordati di pali dalla punta acuminata.  

Sfortunatamente, un drappello di soldati francesi, cattura Theo e l’amico Moses e li porta nella prigione del forte dove Constance e il secondo marito si sono trasferiti da Quèbec.; la ragazza li raggiunge nella prigione dove, con enorme sorpresa, riconosce il fratello Theo.

Il romanzo, seppur ben scritto, presenta una trama molto complessa e, a volte piuttosto contorta ricca di continui colpi di scena che, ad un lettore attento, appaiono alquanto improbabili e degni di un romanzo d’appendice. Personalmente, quello che mi aspetto da un un libro è che mi sorprenda, anche negativamente, caratteristica che in questo lungo romanzo non ho trovato dato che la storia narrata è del tutto prevedibile.

I personaggi principali di Theodore e Constance sono stereotipati e per niente verosimili: il protagonista maschile, animato dal senso di colpa per non essere stato in grado di salvare i genitori, diventa un soldato temerario che lotta con tutte le sue forze anche contro le circostanze più avverse pur tener fede al suo desiderio di vendetta e di giustizia; nel momento in cui sta per soccombere, viene sempre tratto in salvo da qualcuno o qualcosa che gli evitano la morte certa ( il tenente che lo chiama alle armi, la tribù indiana che lo accoglie, l’amico fidato che uccide il suo nemico).

Stava ancora correndo, spingendo il suo fisico a sforzi che non avrebbe mai creduto possibili fino a quel momento. I crampi tormentavano il fianco come una ferita aperta e ogni passo era una tortura, eppure continuò.

Anche quando le forze gli vengono meno, trova sempre le risorse fisiche e psicologiche che lo spingono a continuare e a non arrendersi combattendo con più vigore di prima, come se fosse dotato si superpoteri o fosse un semidio.

La sorella Constance, che all’inizio del romanzo ha il nobile proposito di vivere in modo indipendente rifiutandosi di contare sull’aiuto di un uomo per realizzarsi, usa l’unica arma in suo possesso, la sua bellezza e il suo corpo, per raggiungere ciò che vuole e per salvarsi la vita; concede i suoi favori a qualsiasi uomo in grado di aiutarla nelle circostanze difficili diventando “la moglie di”  o “ l’amante di”, un esempio ben poco edificante a cui ispirarsi e assomigliare. È una donna insulsa, vuota, vanitosa, crudele e manipolatrice che non prova nessun senso di colpa anche quando, pur di salvarsi la vita, non esita ad uccidere a sangue freddo ben due uomini. Solo interessata alla bella vita e al lusso, è disposta a sacrificare qualunque affetto.


Consiglio questo romanzo a chi ama le avventure esotiche e i continui colpi di scena mentre a coloro ai quali interessa una più approfondita caratterizzazione dei personaggi, suggerisco di orientarsi verso un autore diverso.