tag:blogger.com,1999:blog-8722102181722786664.post5889629898513142984..comments2024-03-22T07:09:59.531-07:00Comments on Carlo Emanuele Ruspoli: Giovanni Pascoli, el poeta del XIXCarlo Emanuele Ruspolihttp://www.blogger.com/profile/11146320653998105372noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-8722102181722786664.post-25325475772547652013-05-05T09:28:09.011-07:002013-05-05T09:28:09.011-07:00Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravan...Nella Torre il silenzio era già alto. <br />Sussurravano i pioppi del Rio Salto. <br />I cavalli normanni alle lor poste <br />frangean la biada con rumor di croste.<br /><br />Là in fondo la cavalla era, selvaggia, <br />nata tra i pini su la salsa spiaggia; <br />che nelle froge avea del mar gli spruzzi <br />ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.<br /><br />Con su la greppia un gomito, da essa <br />era mia madre; e le dicea sommessa: <br />«O cavallina, cavallina storna, <br />che portavi colui che non ritorna; <br /><br />tu capivi il suo cenno ed il suo detto! <br />Egli ha lasciato un figlio giovinetto; <br />il primo d'otto tra miei figli e figlie; <br />e la sua mano non toccò mai briglie.<br /><br />Tu che ti senti ai fianchi l'uragano, <br />tu dài retta alla sua piccola mano. <br />Tu ch'hai nel cuore la marina brulla, <br />tu dài retta alla sua voce fanciulla».<br /><br />La cavalla volgea la scarna testa <br />verso mia madre, che dicea più mesta: <br />«O cavallina, cavallina storna, <br />che portavi colui che non ritorna; <br /><br />lo so, lo so, che tu l'amavi forte! <br />Con lui c'eri tu sola e la sua morte. <br />O nata in selve tra l'ondate e il vento, <br />tu tenesti nel cuore il tuo spavento;<br /><br />sentendo lasso nella bocca il morso, <br />nel cuor veloce tu premesti il corso: <br />adagio seguitasti la tua via, <br />perché facesse in pace l'agonia...» <br /><br />La scarna lunga testa era daccanto <br />al dolce viso di mia madre in pianto. <br />«O cavallina, cavallina storna, <br />che portavi colui che non ritorna; <br /><br />oh! due parole egli dové pur dire! <br />E tu capisci, ma non sai ridire. <br />Tu con le briglie sciolte tra le zampe, <br />con dentro gli occhi il fuoco delle vampe, <br /><br />con negli orecchi l'eco degli scoppi, <br />seguitasti la via tra gli alti pioppi: <br />lo riportavi tra il morir del sole, <br />perché udissimo noi le sue parole». <br /><br />Stava attenta la lunga testa fiera. <br />Mia madre l'abbracciò su la criniera <br />«O cavallina, cavallina storna, <br />portavi a casa sua chi non ritorna! <br /><br />A me, chi non ritornerà più mai! <br />Tu fosti buona... Ma parlar non sai! <br />Tu non sai, poverina; altri non osa. <br />Oh! ma tu devi dirmi una una cosa! <br /><br />Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise: <br />esso t'è qui nelle pupille fise. <br />Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome. <br />E tu fa cenno. Dio t'insegni, come». <br /><br />Ora, i cavalli non frangean la biada: <br />dormian sognando il bianco della strada. <br />La paglia non battean con l'unghie vuote: <br />dormian sognando il rullo delle ruote. <br /><br />Mia madre alzò nel gran silenzio un dito: <br />disse un nome... Sonò alto un nitrito.<br />Carlo Emanuele Ruspolihttps://www.blogger.com/profile/11146320653998105372noreply@blogger.com